È chiamata “la città dei due mari”, Taranto, bagnata dal Mar Grande e dal Mar Piccolo, con una posizione strategica che l’ha resa protagonista di importanti vicende storiche.
Le antiche testimonianze più preziose sono custodite presso il Museo archeologico nazionale, il Marta, dove è possibile ammirare i famosi “Ori di Taranto”, raffinate produzioni dell’arte orafa locale tra il IV e il II secolo a.C., oltre all’immensa raccolta di reperti archeologici provenienti da tutta la provincia ionica.
La storia di Taranto corre lungo i due ponti che collegano la città vecchia a quella moderna. Oltre al ponte di pietra costruito dopo l’alluvione del 1883, il ponte girevole inaugurato nel 1887 continua ad avere il fascino delle grandi opere di ingegneria meccanica e conduce nel dedalo di vicoli intorno alla centrale via Cava, lungo la quale fioriscono diverse botteghe artigiane.
In questo istmo di terra si ergono architetture nobili e chiese di epoche e stili differenti come la Cattedrale di San Cataldo a cavallo tra il romanico e il barocco, o quella di San Domenico dai lineamenti gotici.
Un mondo di arte e cultura
Importante colonia della Magna Grecia, Taranto racconta la sua storia stratificatasi nel tempo e nei suoi diversi livelli. Sotto il piano stradale si celano ipogei, necropoli, cripte e tombe a camera che riconducono al raffinato culto dell’aldilà dell’epoca ma anche a quello di un’aristocrazia che sapeva cogliere l’essenza della vita. Mentre in superficie le epoche si incrociano con la brezza del mare che sferzano ancora i resti del tempio dorico e si insinuano nuovamente nella profondità della terra per condurre nell’Ipogeo De Beaumont Bonelli Bellacicco con le sue testimonianze greche, bizantine e medievali.
Da non perdere:
Museo Nazionale Archeologico di Taranto – MArTA
Concattedrale Gran Madre di Dio
Convento degli Alcantarini
Ad appena 15 km da Taranto, Crispiano conserva ancora una natura semplice e profondamente legata alla terra.
Il piccolo centro sorge sulle due sponde del Vallone Lizzitello ricoperto di boschi, ma per apprezzarne l’antica essenza ci si può addentrare nelle sue bellezze incastonate nella roccia come la Cripta di Santa Maria o la Grotta della Stinge dalle suggestive conformazioni carsiche tondeggianti.
Le Grotte Vallonee, un tempo rifugio dei monaci basiliani in fuga dalle persecuzioni iconoclaste, divennero successivamente le abitazioni dei braccianti e costituiscono le fondamenta della Crispiano moderna.
L’anima verde del paese prende invece le strade che conducono alle masserie dalle tipiche architetture rurali, alcune fortificate per via delle invasioni piratesche, oggi ristrutturate con eleganza e rispetto per il passato, meta di tour enogastronomici.
Da non perdere:
Chiesa rupestre dei Santi Crispo e Crispiniano
Museo della Civiltà Contadina “Masseria Lupoli”
Teatro comunale
Situata sulle colline orientali della Murgia a uguale distanza dallo Ionio e dall’Adriatico, Martina Franca deve il suo nome in parte alla devozione per San Martino, che salvò i suoi abitanti dalle invasioni nemiche, e in parte ai tempi in cui Filippo d’Angiò offriva ai propri abitanti franchigie sul pagamento delle tasse. La cittadina, una delle più popolose della provincia tarantina, è un crogiolo di storia e arte.
Ad impreziosire il centro storico sono le caratteristiche casette bianche che si sviluppano in verticale e si dipanano in stradine tortuose, e il barocco sontuoso di Palazzo Ducale, Palazzo Martucci, Palazzo dell’Università, Palazzo Motolese, Palazzo Maggi, Palazzo Ancona e, sempre all’interno della cinta muraria medievale, la pregiata Basilica di San Martino che custodisce le sculture di Stefano da Putignano e Giuseppe Sammartino.
Per scoprire invece la sua anima semplice e rurale bisogna intraprendere le vie della campagna dove spuntano ancora i caratteristici trulli e le coltivazioni incorniciate dai muretti a secco.
Da non perdere:
Basilica di San Martino
Masseria Lella – La bianca d’Itria
Chiesa del Carmine
GROTTAGLIE
Situata su una piccola collina a pochi chilometri da Taranto, sul ciglio del gradone murgiano che scende verso il Mar Piccolo, Grottaglie affonda le sue origini nei verdeggianti e spettacolari canyon che la circondano, dove si leggono ancora arcaiche tracce di vita.
Dalla terra, la città sembra aver tratto l’arte che l’ha resa famosa nel mondo. Intorno al prezioso centro storico, infatti, caratterizzato da stradine tortuose e casette dalle basse volte, si estende il quartiere delle ceramiche, fucina creativa di raffinate opere in terracotta. Continuano a girare i torni nelle oltre 50 botteghe in cui le generazioni di artigiani si susseguono da sempre dando vita a piatti, vasellame, acquasantiere, dame e cavalieri, e i famosi “pomi” di ceramica smaltata, simboli dell’arte figula grottagliese.
Forme e colori dell’artigianato hanno spesso dato un volto ai santi esprimendo la devozione della città che ha il suo clou nei festeggiamenti patronali in onore di San Ciro e nell’accensione della grande pira il 31 gennaio.
Un mondo di arte e cultura
Grottaglie è patria di ceramiche finissime da tempo immemore e a raccontarlo è anche il museo nel Castello Episcopio, in cui si possono ammirare le infinite meraviglie dell’arte che ha segnato indelebilmente la storia cittadina: manufatti d’uso quotidiano, oggetti devozionali e sculture, tutti nati da un’alchimia di terra e acqua, plasmati nei secoli da mani sapienti e figli di una tradizione che ha saputo rinnovarsi.
Da non perdere:
Gravina di Fantiano
Chiesa e Convento di San Francesco di Paola
Chiesa del Carmine
Nel cuore della Murgia dei Trulli, a 50 chilometri da Bari, una graziosa distesa di pinnacoli annuncia Alberobello, con il suo caratteristico centro storico Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Bandiera Arancione per il Touring Club Italiano, il cuore del paese è interamente composto dai trulli, le originali abitazioni in pietra a secco, imbiancati con calce viva e dal tetto a forma di cono fatto di pietre a vista. Croci, cuori trafitti e simboli zodiacali decorano il tetto di ogni trullo, che conserva intatto il suo mistero.
È un dedalo di vicoli tortuosi, con più di 1000 trulli, il Rione Monti, il più antico della città, insieme al rione Aia Piccola, dove spiccano Casa Pezzolla, un complesso di 15 trulli comunicanti oggi adibito a Museo del Territorio, e il Trullo Sovrano, che ospita spettacoli e concerti.
Anche le chiese, ad Alberobello, sono a forma di trullo. La Chiesa di Sant’Antonio ha una pianta a croce greca, dove svetta una cupola di 21 metri. Merita una visita anche la Basilica minore dei Santi Medici, che ospita le immagini della Madonna di Loreto e dei santi patroni Cosma e Damiano.
Un mondo di arte e cultura
L’impressionante distesa di trulli di Alberobello è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1996 e premiata con la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano in virtù dell’eccellente offerta ricettiva e dell’armonia architettonica. Viuzze tortuose e piazzette caratteristiche s’intrecciano nel Rione Monti, dove si distinguono i “trulli siamesi”, dall’originale copertura a due coni, la Chiesa di Sant’Antonio e il Trullo Sovrano. Da non perdere il Museo del Territorio, ospitato in un complesso di trulli comunicanti, e la Casa d’Amore, oggi prezioso punto d’informazione turistica, primo edificio nell’intera cittadina costruito con calce e malta.
Da non perdere:
Trullo Sovrano
Museo del territorio “Casa Pezzolla”
Chiesa di Sant’Antonio
Tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione Touring Club Italiano, Locorotondo è arroccata su un altopiano nell’area sud-orientale delle Murge dei Trulli, nel cuore della Valle d’Itria, a meno di 10 km da Alberobello.
Lo stesso nome indica la caratteristica forma circolare del centro antico del paese, sorto attorno all’anno mille, costituito da un insieme di casupole che gli agricoltori edificarono sulla sommità del colle, tra cui le tipiche “cummerse”, casette dal tetto spiovente.
Tra la distesa di case bianche del centro storico, completamente bianco, svettano i campanili delle tante chiese, tra cui la Chiesa dell’Addolorata, dello Spirito Santo, di San Nicola, di San Rocco e della Madonna della Catena. All’interno della Chiesa di Santa Maria della Greca è conservato un polittico rinascimentale intitolato alla Madonna delle Rose e il gruppo scultoreo di San Giorgio a cavallo.
La strada del vino che attraversa la Valle d’Itria tocca anche Locorotondo, patria di un ottimo vino bianco Doc.
Da non perdere:
Chiesa Madre di San Giorgio
Ecomuseo di Valle d’Itria
Palazzo Morelli
Circondata per due terzi da un’oasi protetta di oltre 400 ettari, Castellaneta è situata a 37 km da Taranto ed è immersa nella natura.
La splendida gravina sulla quale si affaccia fece da rifugio ai contadini in fuga dalle incursioni dei pirati e nel corso del tempo, dalle sue cavità naturali nacque il borgo che nel 1200 divenne Città Regia.
A ricordare i tempi degli attacchi nemici sono ancora oggi i quartieri del centro storico di Sacco e Muricello che con le loro strette e tortuose viuzze sembrano ancora indicare la via di fuga ai suoi abitanti. La passeggiata nel cuore del paese conduce al cospetto delle sue mirabili architetture dalla lunga storia come la Cattedrale, la Chiesa di San Domenico, il Palazzo Vescovile e la casa natale di Rodolfo Valentino, mito intramontabile del cinema muto degli anni ’20.
Il fascino del passato si respira ancora nelle oltre cento masserie che costellano la campagna circostante, molte delle quali fortificate o, ancora più indietro nel tempo, tra i numerosi insediamenti rupestri.
Da non perdere:
Cattedrale e Palazzo vescovile
Chiesa rupestre di Santa Maria del Pesco
Chiesa di San Giovanni al Muricello
A circa 17 chilometri da Castellaneta, Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, si adagia lungo placide distese di candidi arenili, circondata dalla macchia mediterranea e da boschi di conifere, e vanta un moderno campo da golf, sorto a Riva dei Tessali.
Nata negli anni Sessanta, la graziosa località si sviluppa tra viale dei Pini e lungomare degli Eroi, raccolta intorno a piazza Selene e piazza Kennedy, popolato ritrovo notturno. Vasco Rossi ha scelto Castellaneta Marina come suo buen ritiro, in una suite di un resort progettata su precise indicazioni del cantante, nominato dalla Regione Puglia “cittadino onorario della Puglia creativa”.
Immersa nel Bosco Pineto, Castellaneta Marina è una località balneare tra le più apprezzate del golfo, grazie ai fondali trasparenti e bassi, i numerosi servizi e le ospitali strutture ricettive. Intorno alla costa, la vegetazione si fa lussureggiante e, tra cespugli aromatici e muretti a secco, si ritrovano le sinuosità delle dune fossili, di grande interesse naturalistico.
Il litorale è dotato di parchi divertimenti, discoteche, centri commerciali, campi da golf, maneggi, hotel e ristoranti, per rendere ancor più gradevole il soggiorno sulle spiagge di sabbia finissima, premiate con la Bandiera Blu.
Da non perdere:
Cattedrale e Palazzo vescovile
Chiesa rupestre di Santa Maria del Pesco
Chiesa di Santa Maria dell’Aiuto
Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia.
Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità
I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione.
In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo.
Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019
Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale.
A circa 32 chilometri da Taranto, lungo la litoranea salentina, si incontra Torre Ovo, località costiera in frazione di Torricella.
Antico borgo marinaresco, oggi è popolato solo d’estate. È la caratteristica torre costiera a dare il nome alla frazione di Torre Ovo.
Nei dintorni della spiaggia, si ritrovano ancora i resti delle tonnare utilizzate per la pesca, ormai dismesse da quasi trent’anni. Alle spalle della costa, si adagia anche la curiosa “prateria pietrificata”, creata da monoliti di roccia sedimentaria.
Da non perdere:
Chiesa rupestre della Santissima Trinità
A pochi chilometri da Maruggio, in provincia di Taranto, una fitta vegetazione e una cornice di dune annunciano la bella Campomarino, frazione marina circondata da uliveti.
Campomarino è un piccolo centro sul mare, popolato solo d’estate, sorto nel Novecento attorno alla Torre Moline, vedetta d’avvistamento del XV secolo che, con il Palazzo Seminarile, costituisce il nucleo storico dell’abitato.
La località balneare vanta l’unico porto peschereccio e turistico sul versante ionico tra Taranto e Porto Cesareo, assicurando al comune di Maruggio un’importante fonte di reddito.
Da non perdere:
Chiesa Madre Santissima Natività di Maria Vergine
Chiesa Santa Maria delle Grazie
Palazzo dei Commendatori
A 28 km da Lecce, adagiata sulla costa ionica, Porto Cesareo è un’importante località turistica, nel cuore della Terra d’Arneo, famosa per le spiagge dorate e il mare incantevole e facilmente fruibile.
Il piccolo borgo segue i ritmi e le stagioni del mare e si raccoglie intorno al grazioso porticciolo, con il mercato del pesce e la caratteristica distesa di imbarcazioni colorate. Porto Cesareo comprende l’Area Marina Protetta e la Riserva Naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera”, tra le più grandi d’Italia. Vale la pena percorrere i sentieri che attraversano l’area per un tuffo nella natura incontaminata e una visita alla Stazione di Biologia Marina e al Museo Talassografico.
Nel territorio, spiccano le suggestive torri d’avvistamento, conservate in ottimo stato, tra cui Torre Cesarea, Torre Chianca e Torre Lapillo, antiche sentinelle di pietra costruite con lo scopo di prevenire gli attacchi dei saraceni, oggi guardiane del litorale.
Masserie fortificate e primitive architetture in pietra a secco costellano le campagne, dove sono state ritrovate anche importanti testimonianze archeologiche, come il villaggio di Scalo di Furno, risalente all’Età del Bronzo.
Da non perdere:
Museo di Biologia Marina
Arroccata su tre colli, Ostuni sorge nella Valle d’Itria a 218 m sul livello del mare. Dista 42 km da Brindisi e 8 dalla costa adriatica su cui sventola la Bandiera Blu.
La magia di Ostuni, la Città Bianca, è legata alla caratteristica colorazione con pittura a calce del borgo antico, una pratica tuttora rigorosamente rispettata dai residenti. Al centro del borgo troneggia la quattrocentesca Cattedrale in stile romanico-gotico su cui spicca un grande rosone a 24 raggi di rara bellezza.
Lungo via Cattedrale che divide in due il cuore medievale della città, si trova l’ex Monastero carmelitano sede del Museo delle civiltà preclassiche della Murgia Meridionale dove è esposto il calco di Delia, una donna in gravidanza vissuta 25.000 anni fa.
In Largo Trinchera, si fronteggiano i settecenteschi edifici del Palazzo Vescovile e del vecchio Seminario, collegati dal suggestivo arco Scoppa.
Chiese e dimore signorili si susseguono nella città vecchia cinta dalle mura aragonesi dove si aprono Porta Nova e Porta San Demetrio.
L’agro di Ostuni, invece, è costellato da masserie, molte delle quali trasformate in accoglienti agriturismi e resort di lusso. Tra le altre, Santa Caterina con l’alta torre ottagonale alla masseria fortificata, Lo Spagnulo e masseria Cappuccini con i suoi trulli.
Un mondo di arte e cultura
Pittoresca e tutta da scoprire è Ostuni, la Città bianca. Rinomata meta turistica Ostuni vanta un borgo medievale meraviglioso, ricco di stradine e abitazioni imbiancate con la calce in un dedalo che ricorda una casbah araba. Una passeggiata nella città vecchia, detta la “terra” per distinguerla dalla più recente “marina”, regala scorci pittoreschi tra vicoli, ripide scalinate, corti e piazzette su cui si affacciano case bianche impreziosite da gerani, botteghe artigiane, ristoranti tipici e negozietti.
Da non perdere:
Masseria Lo Spagnulo
Cripta del Santuario di Santa Maria della Nova
Grotta di Santa Maria d’Agnano
Soprannominata “la Firenze del sud”, Lecce è il capoluogo del Salento, a soli 12 km dal mare Adriatico. Dalle forti radici messapiche e chiamata Lupiae sotto il dominio romano, la città accoglie con il fasto del suo barocco che fa capolino nei portali dei palazzi e dalle facciate delle tantissime chiese che si snodano lungo le vie racchiuse dalle tre antiche porte di accesso alla città: Porta Rudiae, Porta San Biagio e Porta Napoli.
Denominatore comune dell’esuberanza barocca peculiare della città, è la pietra leccese, tanto morbida e friabile che i maestri scalpellini poterono realizzare ricami raffinatissimi che raggiungono l’apice della bellezza nella facciata della Basilica di Santa Croce per poi continuare nell’abbraccio sacro della spettacolare piazza Duomo dove svetta il campanile e si affacciano il vescovado e il bel palazzo del Seminario.
Forza e imponenza, invece, caratterizzano il suo castello riedificato per ordine di Carlo V su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya mentre l’Anfiteatro Romano adiacente la centrale piazza Sant’Oronzo regala un suggestivo affaccio sulla storia che ha attraversato la città.
Un mondo di arte e cultura
Città di rosoni, ghirigori di pietra, festoni, colonne tortili, archi, piazzette e vicoli inaspettati, la visita a Lecce può iniziare oltrepassando l’arco di Porta Napoli e addentrandosi nel centro storico percorrendo via Palmieri, costellata di palazzi nobiliari, che sfocia al cospetto di piazza Duomo. L’accesso da Porta Rudiae, invece, offre la possibilità di abbandonare i basoli di via Libertini per infilarsi negli antichi e intricati bassi delle Giravolte, quartiere multietnico, oggi come un tempo crogiolo di etnie e culture. La passeggiata potrebbe continuare lasciandosi andare al richiamo di vicoli e piazzette dove il tramonto tinge di rosa la pietra leccese.
Carta, paglia, stracci, colla e malta – questi i materiali poveri che hanno dato vita alla carta pesta leccese, con cui si sono modellati molte statue di Madonne e santi tra il XVII e XVIII secolo. Alcuni dicono che essi erano originariamente un umile passatempo dei barbieri, ma rimane il fatto che la raffinata arte di modellare la cartapesta guadagnò popolarità e numerosi laboratori d’artigianato furono creati. Questi produssero per le chiese della città santi dai volti e pose altamente espressivi che venivano mostrati durante le processioni religiose. Oggi la lunga storia della produzione di cartapesta leccese è raccontata al Museo della Cartapesta, nel Castello di Carlo V.
Da non perdere:
Basilica di Santa Croce
Castello Carlo V
Cattedrale di Maria Santissima Assunta
ViaggiareinPuglia.it – Il Portale Ufficiale del Turismo della Regione Puglia.
La Puglia è una delle regioni italiane più belle, ancor di più se esplorata in bicicletta. La conformazione del territorio, attraversato da una moltitudine di piste ciclabili e da tragitti che sono meta del cicloturismo italiano e internazionale, rende questa terra un luogo ideale per gli amanti delle due ruote che vogliono trascorrere le loro vacanze in bici nel sud d’Italia. Un viaggio fra la storia, i paesaggi, la cultura e i sapori pugliesi risponde alle esigenze di tutti, dai ciclisti alle prime armi, agli esperti di mountain bike. Dalla Valle d’Itria, ai percorsi da Bari a Castel del Monte, fino alla Litoranea Otranto-Santa Maria di Leuca. Monta in sella e lasciati affascinare dalle bellezze della Puglia.